Immagini da una
duplice ricerca sulla materia, da una parte
lo studio delle reazioni
alla luce di pietre, muri, vetri..., dall'altra l'esplorazione
dell'infinito repertorio di forme e segni prodotti da graffi,
spaccature, erosioni, aleatoriamente impressi nella materia
dagli agenti atmosferici...
o dall'autore.
Alcune sono state utilizzate per
la scenografia della flash opera "Concreta solitudine di un
canto" di A. Di Scipio su testi di F. Cavallo.
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