Sound & Fury (IV)

isola interattiva - suoni e colori dal mare

 

 

 

Sound & Fury è il titolo complessivo di una serie di composizioni in cui, attraverso l’uso del sistema digitale interattivo Kyma, Agostino Di Scipio utilizza alcuni modelli derivati dalla "teoria del caos" per la generazione del suono e l’articolazione del flusso musicale.

Sound & Fury (IV) è un’installazione interattiva permanente che comprende 500 immagini tratte dal ciclo "mare limite" di Manilio e utilizza anche suoni del mare rielaborati mediante originali tecniche di "granulazione".

Per tutta la durata dell’installazione, le sonorità generate dal computer mutano reagendo all’ambiente in cui vengono diffuse, e quindi ai rumori prodotti dai visitatori e alle risonanze proprie dello spazio. In altre parole, l’installazione si configura come un sistema dinamico che si auto-organizza mediante l’incessante scambio di energia con l’ambiente.

Centro dell’isola interattiva è una struttura a base rettangolare su cui vengono proiettate immagini a ciclo continuo, visibili sia dall’esterno che dall’interno.

Anche il canale visivo, come quello sonoro, interagisce con il pubblico, infatti i visitatori "navigando" intorno alla struttura proiettano la propria ombra sugli schermi, mentre il loro movimento all’interno di essa, facendo ondeggiare i teli, provoca leggere deformazioni nelle immagini.

Diverso è il modo di percepire e vedere che caratterizza l’esperienza di chi sta fuori o dentro la struttura. Chi si trova all’esterno può inquadrare le immagini nella loro interezza, scegliendo liberamente il proprio punto di vista e usufruendo delle migliori qualità di contrasto e luminosità proprie della proiezione frontale; proprio a causa di questo assetto "troppo attivo", è però portato a mettere qualcosa di sé in ciò che osserva. 

Chi è all'interno, invece, è circondato da immagini morbide e poco luminose che, troppo grandi e vicine per essere abbracciate interamente dallo sguardo, richiedono all’osservatore un assetto di semplice recettività e la rinuncia al tentativo di "capire" esattamente, in favore di una percezione più vaga di quelle qualità che determinano il senso più profondo delle immagini stesse.

le immagini proiettate in Sound & Fury (IV) sono tratte dal ciclo "mare limite"

"Non devi aver paura.

L’isola è piena di rumori,

suoni […]

e a volte voci"

 

le voci che a tratti emergono dalle sonorità marine dicono versi da

"The Tempest" 

di W. Shakespeare

"Questi non sono eventi naturali.

Lo strano si fa sempre più strano…

Dite, come siete arrivati sin qui?"

In Sound & Fury (IV), la "costa" è la condizione dell’essere nella quale terra e mare abitano il proprio limite e si spingono oltre per rimanere là dove sono, nuovamente sé stessi, nuovamente altri.
Sound & Fury (IV) non si configura come rappresentazione di questo abitare il limite, né tanto meno ne effettua una narrazione. Della costa come luogo di interazione di mare e terra, Sound & Fury (IV) prova a proporre l’esperienza perché a sua volta, in quanto gesto poetico di un ascoltare e vedere oltre, esiste solo in interazione col proprio ambiente e con gli esseri in esso accolti, "ascoltati".

A. Di Scipio